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La misteriosa figura incappucciata si aggirava furtiva tra gli angusti vicoli della città-fortezza, in cerca di qualcosa, o di qualcuno. Procedeva con passi leggeri e spediti, come se certuni, da lontano, la stessero pedinando e spiando in tutte le sue mosse. La sua sagoma si intravedeva a stento, mentre si destreggiava nell’oscurità della notte. Era quasi mezzanotte e la luna splendeva nel cielo autunnale, offrendo una fioca luce alla desolazione e al silenzio del luogo.

(Il cuore e il pugnale. Clemenza di Catanzaro e il Meridione normanno, 13LabEditionLTD 2016)


Attraverso la finestra dell'hotel si poteva scorgere una luce fioca, che a stento lasciava intravedere l'interno della stanza, situata al secondo piano di quello stabile nel bel mezzo della periferia pisana. Era notte inoltrata e il silenzio incombeva sovrano nelle campagne circostanti, mentre nel cielo tinto di nero risplendeva taciturna la luna piena, che irradiava timidamente le cime dei colli in lontananza. Non pareva affatto inverno, se non per la temperatura che, da qualche giorno a quella parte, era scesa vertiginosamente, fino ad assestarsi quasi stabilmente ai due gradi. La camera, l'unica in tutto l'hotel a emanare della luce in quella tarda ora, non era molto grande. Tuttavia, da quello che si poteva notare in base alla scarsa visibilità degli interni, sembrava essere dotata di ogni comfort che si addice ad uno stabile di un livello discreto.

(Intrigo alla Normale, 13LabEdition LTD, 2015)





"Plauto e la commedia nuova greca, tra imitazione e parodia" è un saggio critico-filologico del professor Massimiliano Lepera, frutto della sua tesi sperimentale in seguito alla laurea specialistica, presso l'Università di Pisa, in Filologia e Storia dell'Antichità, conseguita con 110 e lode e pubblicazione della tesi accademica (Edizioni Accademiche Italiane, 2014).